| Rosalba Cocca

 

Per diversi secoli la parola spagnola “etiqueta” era destinata ad indicare un cerimoniale di corte non solo in Spagna, ma anche in Francia e in Italia. Stare all'etichetta significava semplicemente attenersi alle regole di un comportamento aristocratico. Solo in seguito la parola passò a designare il cartellino che si attacca ad un recipiente.

Essa diventò attestato di garanzia e proposta commerciale. Nelle prime decadi dell'Ottocento, con il moltiplicarsi dei prodotti aumenta il numero delle etichette e il gusto grafico e decorativo.

La cromolitografia dette il colore all'etichetta.

La cromolitografia è un'arte litografica per mezzo della quale si stampano i disegni colorati che imitano i colori a tempera. Nel processo di stampa della cromolitografia non era possibile utilizzare i caratteri tipografici; questi venivano sovrapposti successivamente mediante il processo tipografico.

Negli anni, fino ad oggi, col susseguirsi di varie tecniche di stampa, l'etichetta diventa più commerciale da un punto di vista estetico, più funzionale e meno di pregio. 

L’imposizione da parte delle attuali normative alla tracciabilità in campo alimentare e non solo, obbliga all’utilizzo di una etichetta o del relativo codice a barre identificativo ad ogni prodotto, ponendo oggi l’esigenza ad una etichettatura pratica ed efficiente, sempre più tecnologicamente evoluta ma con una massima adattabilità alle varie esigenze dei consumatori, sia di stampa (stampa termica diretta, trasferimento termico, stampa a getto di inchiostro, ecc), che per i materiali (carta termica, carta normale vellum, carta patinata, materiali sintetici, ecc.).

La SNAP è in grado di fornire soluzioni a tutte le esigenze di stampa ed applicazione nel mondo dell’etichettatura.

 



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