Le nuove tecnologie ed i nuovi ambienti di esecuzione (IOS, Android etc.) sono riusciti nell’intento di varcare definitivamente il confine del mobile grazie ad una rivisitazione drastica delle proprie architetture.
Uno degli obiettivi principali di tale processo è stato quello di riprogettare ed adattare i nuovi sistemi operativi - ed i relativi ambienti di sviluppo - sulla base di quelli destinati ad uso Desktop. In alcuni casi, come Windows 8, si è cercato di utilizzare lo stesso ambiente sia per le piattaforme desktop che per quelle mobile.
Tutto ciò grazie anche alle potenzialità dell’hardware di nuova generazione per dispositivi mobili, che consente prestazioni tali da permettere l’esercizio di software complessi come quelli per PC.
L’evoluzione non ha riguardato solo gli aspetti prestazionali, ma ha portato ad una rivisitazione dei criteri di progettazione delle interfacce. Proporzionalmente vicini alle prestazioni dei computer, i dispositivi mobili presentano dimensioni che richiedono una definizione di nuovi criteri nella organizzazione degli elementi grafici in relazione agli strumenti offerti dall’ambiente di sviluppo.
In supporto a chi sviluppa applicazioni per una specifica piattaforma, molte case produttrici hanno predisposto una documentazione al riguardo chiamata Human Interface Guidelines o HIG. In pratica, si tratta di documenti che presentano delle linee guida per gli sviluppatori con lo scopo di permettere la realizzazione di interfacce utente in grado di migliorare l’esperienza d’uso dell’applicazione sfruttando le tecniche, i pattern e gli strumenti offerti dal sistema operativo.
Ad esempio, nell’HIG destinato allo sviluppo in ambiente IOS Apple invita lo sviluppatore a porre particolare attenzione agli strumenti offerti dall’ambiente (es. activity indicator) per segnalare all’utente operazioni non direttamente legate ad un’interazione diretta con il programma ma, ad esempio, ad azioni asincrone.
Lo scopo principale dei documenti HIG è quello di guidare l’ideatore di un’applicazione nella realizzazione di una esperienza d’uso consistente tra il sistema operativo e l’applicazione, in modo da permettere all’utente di non dover variare le proprie abitudini di utilizzo. Ciò si traduce, da parte degli sviluppatori, nell’adottare gli stessi elementi grafici ed i relativi comportamenti utilizzati nell’ambiente ospite.
Alcuni di questi documenti offrono semplici indicazioni sull’aspetto estetico delle interfacce, altre offrono vere e proprie politiche di implementazione derivanti da studi specifici sull’interazione uomo-macchina.
In alcuni casi (Android), si rimanda allo sviluppatore la responsabilità di realizzare applicazioni conformi, senza entrare nel merito in fase di pubblicazione; in altri casi, come Ios, la conformità di un’App all’HIG è un requisito fondalmentale, valutato nella fase di Review delle applicazioni e, pertanto, determinante al fine dell’approvazione.
Autore
Vincenzo Tirelli
Innovation Manager – Senior Software Designer
Ho iniziato a collaborare con la SNAP a partire dal 2007, in qualità di ...