| Tiziana Colucci

Privacy, la moltiplicazione dei controlli

Il nuovo assetto dello Stato produrrà una proliferazione delle fonti e una loro maggiore interconnessione Dal conto corrente alla palestra, dal Fisco all'abbonamento alla Tv, dagli accertamenti sanitari alla carta di credito, dalla tessera fedeltà all'iscrizione a un istituto di previdenza, dalla polizza assicurativa all'elenco telefonico, dall'indirizzo di posta elettronica alle utenze domestiche, dal soggiorno in albergo alla tessera dell'associazione culturale. Le nostra informazioni personali - a partire dai dati anangrafici e sulla residenza per finire con quelli più sensibili sulla salute - si trovano ovunque. Si può stimare siano circa 400 gli archivi in cui esistono tracce di ciascuno di noi. A mettere in fila solo parte delle banche dati dell'amministrazione centrale infatti si contano circa 150 "schedari" che contengono notizie riferibili a un cittadino medio. Ci sono poi da considerare tutti i data base di comuni, province, regioni, degli istituti scolastici, delle aziende sanitarie, delle questure, delle prefetture, del Catasto. A cui sommare gli archivi privati: banca, assicurazione, gestore telefonico, luogo di lavoro, sindacato, partito politico, associatzione di volontariato, Ordine professionale, finanziarie. Per finire con le schedature "occasionali". (...) La privacy, insomma, è continuamente minacciata. Le ispezioni che il Garante ha concluso su alcune banche dati come il Ced del Viminale o l'Anagrafe tributaria, dimostrano la fondatezza di tali preoccupazioni. Anche grandi archivi pubblici, con milioni di informazioni, mostrano punti deboli: accessi facili, conservazione dei dati senza limiti di tempo, misure di sicurezza inadeguate. Uno scenario che diventerà ancora più problematico con l'avvento del federalismo fiscale, che aumenterà le interconnessioni tra le banche dati e faciliterà la loro crescita.

Il Sole 24 Ore del lunedì - A. Cherchi - art. pag. 3



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